Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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Liberazione, correnti congresso 2004  2004   Torna alle categorie

Comitato politico regionale

A “Liberazione”, lettere.

 

So che nelle formazioni del movimento operaio sono sempre esistite componenti, tendenze e correnti.

So che la soppressione di queste, pur nelle enormi difficoltà della guerra civile seguita all’Ottobre, è stata scelta che ha avuto conseguenze negative sull’evoluzione di tutti i partiti comunisti.

So che il modello staliniano di partito, lo stravolgimento del concetto di centralismo democratico hanno creato danni profondi anche nella cultura, nella “morale”, nei comportamenti dei/delle militanti.

I motivi per cui ho sottoscritto la prima lettera di Alasia, Cottino, Riesersono:

  •  la preoccupazione per lo scarso dibattito reale che, da sempre avviene nel nostro partito
  •  la preoccupazione che questa carenza provochi, nel momento in cui il dibattito si apra su scelte fondamentali, fratture insanabili (qualcuno ricorda la degenerazione degli ultimi anni di DP?).
  •  il timore che iscritt*, militantirischino di non scegliere nel merito, ma seguendo i “capi” nazionali e locali.
  •  il timore che la “foga congressuale” possa produrre scorrettezze, caccia al voto, emarginazioni, scelta di compagn* per incarichi a cui non sono adatt*, purchè appartengano alla componente doc, oppure liti su segreterie, direttivi, organigrammi che sempre più ci uniformano alla peggiore politica.

 

Credo che stiamo pagando il rinvio di dibattito su temi fondamentali, primo fra tutti l’idea di socialismo, il rapporto socialismo/democrazia, un giudizio “di classe” sul socialismo reale e il suo crollo (ad un vecchio “eretico” come me è possibile ricordare un vecchio libro di Maitan sulla Cina, uscito nel mezzo della totale esaltazione del maoismo, o chiedere  per Cuba che il riconoscimento della grandezza della rivoluzione e l’affermazione dell’indegnità del blocco USA si accompagnino a un giudizio non acritico e giustificazionista su ogni scelta?).

Così pure, la necessaria innovazione del modello di partito e la sua apertura all’esterno non può significare abbandono e depotenziamento (per essere banale, quando arriveranno le tessere 2005 e quante ce ne verranno distribuite?).

 

A Cuneo, nella modestia della nostra realtà, tenteremo di andare ad organismi dirigenti unitari e ad un confronto che il più possibile aperto e paritario, a cominciare dalla presentazione pubblica delle mozioni congressuali. La preoccupazione è che, anche per responsabilità nostre, una parte consistente degli/delle iscrtt*, in particolari quell* nuov*, possa non comprendere contenuti e soprattutto forme dello scontro congressuale o ridurlo, (quante volte è successo?) alla sola “questione governo”.

 

 

Sergio Dalmasso.

Segretario federazione di Cuneo.